Nuovo, per iniziare l'anno! Buona lettura^^
AWAKENING SECOND STAGE CAPITOLO 11 - CONTEMPLATION
“Contemplazione”
Sabato
Tino si diresse nella casetta, mentre una Tish piena zeppa d’acqua non era molto lontana da lui. Vedendo come la ragazza sembrava piuttosto arrabbiata di essersi bagnata completamente cadendo nel lago per propria idiozia, Tino sentiva che il miglior posto per lui per nascondersi era solo stare in compagnia di adulti. Certo, questo dipende da chi avrebbero preso parte, considerando che questo era il minimo. Ma ad ogni modo, non lo avrebbe saputo finchè non lo avesse provato. Comunque, anche se avessero pensato che Tish aveva ragione, il che è probabile, almeno non lo avrebbero fatto uccidere da lei!
“Aiuto!” Tino esclamò correndo fino a giungere sulla soglia della casetta, aprendo la porta sorprese Dixon e sua madre in un momento… piuttosto intimo. “Mamma! Dixon! Proteggetemi da Tish! Lei vuole.....ehm, sto interrompendo qualcosa?”
Dixon girò gli occhi, facendo chiaramente capire che il suo buon umore era stato svampito. “Niente di molto importante.” Disse con rassegnazione. E la signora Tonitini gli diede un giornale in testa. “Ahio!”
“Niente di molto importante?” Disse inarcando le sopracciglia.
“Possiamo parlarne dopo di questo?”
“Puoi scommettere che lo faremo.”
“Fantastico...” disse Dixon con sarcasmo. “Quindi, Tino, ora che sei qui, cosa intendevi dire con-”
La porta venne aperta nuovamente, permettendo alla ragazza in questione di entrare. Lasciando chiudere la porta dietro di lei, Tish prese una ciocca di capelli e la scosse, e le gocce scesero al di sotto dei suoi piedi. “Tish!” esclamò la madre di Tino, alzandosi e rivolgendosi alla ragazza. “Che ti è successo? Sei caduta nel lago?”
Tish si aggiustò con molta calma gli occhiali prima di rispondere. “E’ stata un’interessante scelta di parole. In effetti sono caduta. Sono caduta solo dopo che Tino mi ci ha fatta inciampare.”
“Inciampare?”
“E’ una lunga storia, mamma.” spiegò Tino.
“Forse non vorrei sapere i dettagli. Sono stata teenager anche io, posso immaginarlo.”
“Basta dire questo,” Tish iniziò, “Tino ha rovinato l’atmosfera”
“Mi dispiace molto, Tish.” Tino disse. “è stato solo un incidente, te lo giuro.”
“Credo che l’inseguirti fino a ritornare qui abbia fatto capire come mi sentivo.”
“Uh...mi dispiace molto.”
“Sono felice che ora abbiamo risolto. Ora, se mi scusate, vado a cambiarmi con qualcosa di asciutto.” Tish andò nella sua stanza, prese dei vestiti nuovi e li portò nel bagno con se per cambiarsi.
Tish si trattenne dal ridere per aver recitato così bene, preferì lasciar pensare Tino che era ancora arrabbiata. Era così felice ma le è stata comunque rovinata l’atmosfera, nonostante presto cominciò ad abituarsi all’assurdità della situazione. E l’assurdità si trovava proprio lì in quel momento.
Tish si tolse delicatamente gli indumenta, che le davano una fastidiosa sensazione di umido. L’umidità aveva cominciato ad irritare le zone più sensibili del suo corpo. Passandola sulla pelle, si servì di un asciugamano per rimuovere completamente l’umidità dalle varie parti del corpo. A parte la sua fissazione personale di essere sempre precisa e perfetta, c’era una cosa che non riusciva a fermarla. Perfezionismo o no, la faceva sentire strana. Comunque, ha deciso di accettare questo suo difetto della perfezione. O almeno, si è rassegnata. Questo tipo di cose hanno praticamente riempito tutti i giorni della sua esistenza. Il tentativo di non essere perfezionista risultò solo una cosa che la faceva sembrare ancora più pazza, che non era proprio uno sbaglio.
Non riusciva a non fissarsi allo specchio. C’era qualcosa che gli occhiali avevano che non la convincevano. Tish chiuse e riaprì gli occhi, accorgendosi che sono passati anni dall’ultima volta che si è guardata davvero dentro di se, specialmente in una situazione del genere. Con molta finezza poggia la sua gamba sul lavandino per asciugarla. Poggiò la mano sulla pelle, e con le dita accarezzava delicatamente la gamba, riflettendo ancora. Tutti i dettagli del corpo le erano molto familiari. La cosa che non poteva negare affatto era che stava crescendo. Poteva solo sperare che il suo corpo non sarebbe cresciuto e cambiato più di quanto fosse pronta e si aspettasse. Non che non fosse soddisfatta del suo corpo. Ma tornando indietro nel tempo, si ricordò tutte le volte in cui era molto più piccola, che si provava i vestiti di sua madre, leggendo i classici per la prima volta. Sorrise con molto calore ricordandosi di queste cose, pensando a quanto fosse stata bella e semplice la sua vita, ma anche al fatto che non poteva ritornare più a quei tempi, eccetto attraverso i ricordi. L’infanzia era ora finita, e si doveva concentrare su altro. Ci ha riso un po’ su pensandoci. Guardare avanti, nel future è ciò che ha fatto per gran parte della sua vita finora. A volte si sentiva da tredicenne a ventitreenne. La scuola superiore era alle porte, ed il college si stava rapidamente avvicinando. C’è molto da fare per lei ed in così poco tempo. Scuola, compiti, corsi, teatro, Tino...e prima o poi anche un lavoro. L’essere adulti comportava vari tipi di responsabilità, e Tish è consapevole che i weekend oramai non sarebbero potuti più essere così liberi e pieni di divertimento. E così decise di tenersi ben stretta giornate come queste, sapendo che non potrebbero durare per sempre.
Lentamente, Tish tolse la gamba che poggiò sul lavandino, e cominciò a strizzarsi i capelli. Prese nuovamente l’asciugamano e strizzò rapidamente i capelli, in modo tale che sarebbero presto ritornati al suo stato naturale: asciutti e morbidi. Abbastanza soddisfatta, Tish tolse le mani dai capelli, e le abbassò lungo il corpo. Perplessa, si tolse con calma gli occhiali, per vedere meglio allo specchio. Poggiò le dita delle mani sul viso, che accarezzò delicatamente. Non era bellissima, neanche minimamente attraente come Lor. Lor MacQuarrie era quella carina del gruppo, anche se un po’ maschiaccio. Comunque non si sentiva brutta. Un pò banale, ma nient’altro. Sembrava avesse qualcosa che a Tino piaceva, di certo. Sorridendo, afferrò l’asciugamano, la avvolse attorno a se provando a fare qualche posa seducente di fronte allo specchio. Tutte le pose che aveva provato, comunque, le diedero un non-so-che di tensione. Come se aldilà di qui riuscisse a farle! Interessata, però, nel provate queste cose inarcò le sopracciglia e diede più espressività agli occhi. Tish considerava se stessa come la più audace in ambito di abbigliamento. Un’immagine mentale di lei mentre andava addosso a Tino sotto il grande albero attraversò i suoi pensieri. Ma da dove era venuto quel pensiero? Si scosse la testa, svuotandola da strane idee. Girando gli occhi, Tish decise che probabilmente la migliore idea in quel momento era soltanto quella di vestirsi.
Lor si trovava nel bagno della sala giochi Funville, lavando il suo viso con le mani. L’acqua fredda era sorprendentemente tonificante, e scoprì che le garantiva una sensazione di relax. Accarezzando i suoi capelli, sorrise allo specchio prima di prendere l’asciugamano e asciugarsi. Sorridendo si girò alla camera. “Ok, so cosa state pensando. Come mai tutte queste scene nel bagno, no? Voglio dire, guardate! Avete appena finito di vedere i pensieri di Tish nel bagno, ora io… in bagno. Entrambe parlando di fissazioni! Oh beh, ora che siamo qui, tantovale continuare. Mi dispiace se vi sono sembrata strana ultimamente, ma mi sono sentita abbastanza trascurata. Probabilmente vi sareste sentiti anche voi così, al mio posto. Non voglio rimanere sola. Ma è così che mi sento. Tino e Tish, ci hanno dato la news e sono andati via per il weekend. Non so voi, ma non è stato molto bello. Mi ha fatta sentire completamente sola ed isolata. Come può Carver non sentirsi preoccupato e comportarsi come se non fosse successo niente? A volte non riesco a capirlo. E’ un gran problema. Cosa succederebbe se decidessero di lasciarsi e non vedersi mai più? Sarebbe la fine di questa speciale amicizia che abbiamo. O peggio, che succederebbe se loro cominciassero a…insomma…brr… ok, c’è un’immagine che non riesce a togliersi dalla mia mente. Ahhh, ragazzi vedete cosa mi fanno pensare?”
“Comunque, Carver sembra pensare che dovrei solo farmene una ragione e smettere di pensarci. E forse ha ragione. Immagino che non sono affari miei quello che fanno tra di loro, giusto? Ma… sono miei amici. Dovremmo sostenerci l’un l’altro. Sono piuttosto confusa. Non mi vergogno ad ammettere che quei due, però, potrebbero fare una bella coppia. Anche se non li ho visti comportarsi da coppia vera e propria, ancora. E’ una strana sensazione. Se cominciassero a tenersi per mano davanti noi, avrei due diversi sentimenti. Parte di me sarebbe confusa. Ma l’altra metà li troverebbe molto carini. E se lo dite a qualcun altro che l’ho detto vi appenderò al muro. Scusate, ma ho un’immagine da difendere!”
“Ma… mi sento ancora strana. Sono stati insieme per un intero anno finora. E io non sono mai riuscita a fare questo tipo di progresso con Thompson ancora. Direi che non posso chiamarlo neanche il mio fidanzato, anche se mi piacerebbe. Non riesco a parlare davanti a lui. La mia voce si abbassa, arrosisco, e qualche volta mormoro qualcosa. E’ così imbarazzante e non riesco a fare niente per farlo smettere. E’ come se guardassi me stessa comportarmi come un’idiota ogni volta che lo vedo, ma per qualche ragione, non riesco a farla finita. Fidatevi quando vi dico che è una sensazione fastidiosa. In momenti come questi, vorrei essere Tish. Lei sa sempre come parlare con Thompson. E questo mi fa sentire molto gelosa! Tish parla con i ragazzi molto meglio di quanto lo faccia io, e non ha mai avuto una cotta come noi altri. Beh, a meno che non contiamo Percy, ma non credo che le cotte artificiali contino. A meno che...forse Tish ne aveva una per Tino tutto questo tempo? E se fosse così, allora era molto brava a nasconderla. Ma comunque lo sappiamo che è brava a nascondere le cose. E’ riuscita a nascondere un intero anno che stavano insieme, senza farci sospettare di una minima cosa. Persino Tino è riuscito a farlo, e non ha esattamente la faccia da ‘poker’. Per non menzionare che è molto espressivo. Non è molto difficile individuare quello che pensa Tino, ma non ha avuto alcun problema in una cosa del genere. Questo ti fa domandare quanto conosci veramente i tuoi amici. O lui è molto più in gamba di quanto pensassi, o mi sto perdendo qualcosa. Povero Tino, credo proprio dovrei dargli il beneficio del dubbio.”
Sorridendo, Lor si sedette temporaneamente appoggiandosi stesso sulle sue gambe. “Io? Sto ancora pensando alla mia prossima mossa. Credo che rimarrò fuori da questa cosa di Tino e Tish, ma ancora non mi sento me stessa. Forse dovrei provare a giocare un po’ a rugby con i miei fratelli. E se Carver venisse con me? Voglio dire, non credo che succederebbe qualcosa alle sue care scarpe e vestiti mentre gioca. Sapete com’è Carver, se la cava abbastanza bene quando si tratta di sfide. Poi c’è Tino, che adora i fumetti e sembra che...insomma, che ha paura di molte cose della vita. E la trovo una cosa abbastanza carina. A volte non molto, ma comunque carina. A volte ci dimentichiamo che in realtà è riuscito a venire fuori da un divorzio in casa, quindi è piuttosto normale. Non potrebbe aver fatto sembrare la sua vita più facile, anche se la madre è abbastanza forte. Un po’ bizzarra, ma forte. Tish è fissata con i libri e quella roba...sono solo io, o sono l’unica del gruppo che è piuttosto normale? Applauso per me! Comunque… dov’ero...Tino. Beh, credo che lui sia...ah, aspetta un minuto! Non ci credo che stavo cercando di dire cosa mi piace di Tino! Potreste pensare ad altro. Beh, non cadrò in questa trappola così facilmente. Ha!” sorridendo felicemente Lor posò l’asciugamano sul lavandino. “Okay, credo di aver passato anche troppo tempo in bagno. Carver penserà che sono caduta o roba del genere.”
Avvicinandosi ad una porta semi aperta, Lor la spinse e la attraversò, ritornando nell’atmosfera più scura presente nel Funville. I suoi occhi dovevano abituarsi a quei colori. Carver stava aspettando accanto alla porta, appoggiato al muro e provando ad essere ‘tosto’. La sua maglia gialla sembrava assorbire una grande quantità di luce che c’era nell’aria, attirando gli occhi della gente su di se. “Ci sei stata per tantissimo tempo.” Carver disse facendo un occhiolino “Sei caduta?”
“No.” Lor disse facendogli capire che non voleva scherzarci su.
“Oh, però hai un pò di carta igienica sul sedere.”
Lor cacciò la lingua in tono scherzoso. “Mi dispiace che hai dovuto aspettare, ero un pò occupata.”
“Ah, non ti preoccupare. Mi dispiace solo che sei stata in un posto bagnato”.
“Eh?” Carver le indicò il posto in cui era bagnata, che Lor riusciva a malapena a vedere, nonostante fosse solitamente flessibile per girarsi. Con le mani passò sull’umido nel tentativo di asciugarlo, almeno un pò. “Che schifo!”
“Non avrai avuto quelle cose, vero?”
“Parla a bassa voce, qualcuno potrebbe prenderti sul serio! Forse mi sarò bagnata perché mi sono seduta sopra il water.”
“E perché mai eri sopra il water?”
“Chi sei tu, mio padre? Una donna ha il diritto di sedersi sul water tutte le volte che vuole!”
“Oh-oh.” Carver rispose sarcasticamente. “Quindi, è una prerogativa della donna camminare con dei jeans bagnati? Come posso crederti quando dici che non sei caduta?!”
“Stupidi jeans.” Lor disse. “Non sono caduta. Fantastico. Ora devo camminare davanti tutti e sembrerà che me la sono fatta addosso”.
“beh, tral’altro, lo stai già mostrando ora, quindi nessuno se ne accorgerà”
“Ehm, grazie Carv. Dove sarei ora senza di te?” Lor alzò gli occhi al cielo.
“Onestamente non saprei, ma è difficile pensare ad un mondo senza Carver DesCartes.”
“Scommetto che lo fai.”
“Sono serio! Ho guardato quel film ‘It’s A Wonderful Life’ a dicembre. Riguarda queste persone la cui vita peggiorava sempre di più e vorrebbero non essere mai vissuti, e poi questo angelo veniva e gli mostrava come sarebbe stato il mondo senza la loro nascita. E’ stato terribile! Un uomo avido e ricco ha preso il controllo della città, e li ha fatti vivere in queste case che costavano una fortuna. Tutte queste persone contavano su di lui per rimanere in vita. Ed era solo un uomo normale. Senza di me credo che l’intero mondo cadrebbe a pezzi!”
“Si.” disse Lor. “Ognuno tirerebbe un sospiro di sollievo, e sarebbe come cacciare la terra dalla sua orbita e cadremo tutti sul sole o qualcosa del genere.”
“Pensa come vuoi, ma ti dirò secondo me siamo tutti importanti.”
“Certo......forse hai bevuto troppi Chug-A-Freezes oggi.”
“L’ho fatto mentre ti aspettavo! Che problema c’è?”
“oh andiamo! Non ci sono stata così tanto tempo! Ti stai comportando solo da stupido!”
“Stupido? Hey, stai provando ad uscirne fuori. Allora, che c’è? E’ risaputo che le ragazze passano troppo tempo in bagno.”
“Beh scusa se non è facile per noi!”
“Dovrebbe esserlo!” Carver urlò, ricordando l’argomento di conversazione di pochi secondi fa. “Ok, facciamola finita. Ci stiamo comportando da bambini. Facciamolo per noi.”
“Si credo che tu abbia ragione. Se Tish fosse stata qui, probabilmente ci avrebbe dato degli immaturi.”
“Come se fosse colpa nostra! E’ una cosa che sappiamo fare bene. La mia responsabilità è quella di essere tosto. Se questo mi fa meno responsabile, vorrà dire che sarà il piccolo prezzo da pagare.”
“Andiamo a giocare. Ho voglia di usare la mazza da biliardo!”
“Sono solo io o sembra che quella ragazza sta troppo tempo in bagno?” si chiese Dixon, sedendosi sulla più comoda poltrona che la casetta offriva, accanto alla madre di Tino seduta in una simile (ma meno comoda) poltrona.
“Vai di fretta?” Miss Tonitini chiese sarcasticamente.
“Solo un’osservazione” Dixon disse.
Una strana sensazione portò nei ricordi della mente di Tino la volta in cui lui e Tish cercarono i costumi per quella festa a cui erano stati invitati. Loro pensavano che Lor e Carver non ricevettero l’invito, e si sono organizzati diversamente da loro. Essendo l’artista della situazione, Tish ha passato molto tempo nel “bagno” e Tino ha dovuto coprirla in modo tale che non avrebbero scoperto i costumi. D’altro canto, Tino non era sicuro di quale fosse stata la cosa più imbarazzante, il nascondere i costume che lui e Tish dovevano indossare, o scoprire che l’intera messa in scena era solo un piano di Colby e Bree, che li avevano ingannati per prenderli in giro davanti agli altri. La sola consolazione in quest’intera catastrofe è stata che Lor e Carver erano stati invitati e li hanno difesi. Decisamente una lezione per imparare a mantenere i segreti l’un l’altro e chi sono i veri amici. A volte, Tino rimaneva sveglio la notte e pensava ai suoi amici. Era grato del fatto che tutti nonostante avessero differenti personalità non poteva dire onestamente chi di loro preferiva rispetto ad un altro. Considerando anche l’evoluzione della sua relazione con Tish, non poteva di certo dire che era una persona migliore degli altri. Lei ora è diventata la sua ragazza, ma prima era la sua amica. La considerava pari ad i suoi amici. Tino non coglieva del tutto la logica della situazione, ma è stato un problema per loro vivere i primi due mesi della relazione; l’effetto e le conseguenze che avrebbe potuto causare con gli altri non andavano prese alla leggera. Tino superò il pensiero che potesse mai far rimanere male uno dei suoi amici, sono stati insieme troppo tempo per separarsi adesso. L’amicizia era una delle poche cose in cui poteva contare nella sua vita. Ogni altra cosa andava e veniva, ma da qualche parte, dentro di se, sentiva che tutti avrebbero potuto trovare un modo per stare insieme.
Tish pronta per tornare dagli altri, vestita di viola, sia sopra che sotto, una leggera spennellata di ombretto sugli occhi. Sorrise quando depositò gli articoli di giornale relativi alla salute in una busta di plastica, poi prese la spazzola e la passò tra i capelli sciogliendo tutti i nodi. Il suo viso si corrugava ogni volta che il pettine incontrava dei nodi. Lentamente, Tino si alzò dalla poltrona. Tish non si preoccupò della sua presenza, incoraggiando la madre di Tino ad assaggiare il suo thè alle erbe, come per dire che le “potrebbe piacere”. La bocca di Tino si aprì e si chiuse diverse volte, cercando di trovare la cosa giusta da dire, ma fallì miseramente.
“Mi...mi dispiace, Tish.” Tino finalmente disse. “Ero così spaventato in quel momento e tutti i pensieri rivolti a te si sono dissolti. Non avrei voluto farti bagnare.” Tish passò la spazzola tra i capelli per l’ultima volta, girandosi in modo tale di guardare il ragazzo dritto negli occhi. “Vuoi che ti pettini i capelli?”
“A malincuore, direi di si.” Tish disse con rancore. “Di solito lo faccio sempre, è un mio rituale. Non è molto difficile, ma perfavore, fallo delicatamente. Non tirare troppo!”
“No problem.” Tino annuì. “Lo farò così delicatamente che neanche te ne accorgerai.”
“Perdonami se non ti dò molta fiducia.” Tish rise alla vista di Tino che guardò con attenzione la spazzola dall’alto in basso prima di passarla sulla testa. “Ahia!.” Tish esclamò quando Tino diede una passata piuttosto brusca.
“Scusa.”
“Non è colpa tua.”
“Ok.” La signora Tonitini disse sorridendo. “Sembra che voi due non vi ucciderete dopo tutto.” Tish si girò guardando Tino, che si girò a sua volta verso lei. Entrambi cominciarono a ridere allo stesso tempo. “Staranno bene. Mi devi una soda, Dixon. Non ci voleva molto prima che Tino si rendesse conto di quanto utili fossero le parole di sua madre. Ha scommesso su di loro, e lui sapeva che non glielo avrebbe impedito.
Edited by ellie‚ - 27/9/2012, 12:17